CULTURA DEL DORMIRE

Per dormire bene c'è bisogno di Simmons. Nient'altro.




Perché si dorme?

II sonno è uno dei bisogni fondamentali dell’uomo, come il respirare e l’alimentarsi. E’ una necessità istintiva, una grande riserva di energia dalla quale prelevare il carburante che permette di affrontare lo stress e le prove della vita quotidiana. Paragonando le funzioni del dormire a quelle dell’alimentazione, si può dire che lo stato di sonno è come la fase digestiva, dove l’utilizzo migliore delle componenti nutritive del cibo serve per acquistare forza: infatti, soprattutto nella fase REM, tutto il metabolismo aumenta aiutando l’organismo a immagazzinare energia. Dormire serve al sistema immunitario, al recupero biologico e fisiologico del cervello e al consolidamento della memoria. Quando si dorme, il corpo ha la possibilità di ritemprarsi: il vissuto della giornata viene rielaborato, i muscoli si rilassano e tutto il corpo può reidratarsi e assorbire elementi nutritivi. Durante il sonno si regola la temperatura del corpo, il cuore e le arterie riposano, il sistema immunitario è quindi nelle condizioni idonee per funzionare al meglio; inoltre la mente stanca si rigenera ed il cervello elabora le cose da memorizzare: ciò che serve viene archiviato mentre ciò che non serve viene scartato e dimenticato, diventando essenziale per l’equilibrio conoscitivo ed emotivo durante la vita da svegli. Sono moltissime le funzioni che traggono beneficio dal sonno: quando si dorme, l’apparato renale ed il fegato svolgono più efficacemente l’attività di eliminazione delle tossine, il sistema immunitario produce più anticorpi e il midollo osseo fabbrica globuli rossi in gran numero. Il sonno influisce anche sul funzionamento dell’apparato endocrino: dormire male può avere come conseguenze la riduzione delle difese immunitarie e portare ad un invecchiamento precoce, mentre un sonno agitato può anche determinare sbalzi pressori durante la notte, che di fatto possono aumentare il rischio di disturbi cardiovascolari e cerebrovascolari.

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Durante le ore notturne il sistema neurovegetativo, uno dei principali meccanismi di controllo, tende a riportarsi in una posizione di equilibrio, dopo una giornata in cui si è mantenuto in fase di attivazione. Durante il giorno, quando si è attivi, prevale l’azione dei nervi simpatici, mentre durante il sonno e il riposo tutto si riporta all’equilibrio, sino ad una prevalenza dei meccanismi vagali. Un sonno ristoratore facilita il ripristino del sistema neurovegetativo, in mancanza del quale possono anche nascere patologie. E’ perciò indubbio che la qualità del sonno influisca sulla qualità della vita e del benessere. Dormire poco e male rende di cattivo umore e facilmente irritabili e, nel tempo, può portare a disturbi d’ansia e persino alla depressione; dormire poco e male diminuisce la capacità di concentrazione e attenzione, diventando la causa della sonnolenza diurna che può essere molto pericolosa. Recenti studi, condotti da una giovane equipe americana di endocrinologi, hanno addirittura messo in evidenza come basti un breve periodo di sonno insufficiente per modificare in maniera preoccupante alcuni valori ormonali che, se non monitorati in maniera continua, possono condurre a fenomeni di alta pressione, perdita della memoria, diabete e obesità. Va sottolineato, però, che ciascuno di noi ha un diverso tipo di sonno, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Il sonno ha un carattere individuale, alla stessa stregua di un’impronta genetica o un tratto caratteriale. Queste considerazioni purtroppo si scontrano con la comune prassi dei mass-media. Infatti se finora grande enfasi viene dedicata all’ambiente e all’alimentazione, all’inquinamento atmosferico e alla attività fisica, ancora troppo poca è l’attenzione che viene dedicata al sonno e alla sua influenza sulle condizioni di vita del singolo individuo che, invece, ha una notevole importanza sia per la salute che per il benessere.






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